I due dialetti titsch (Gressoney-La-Trinité e Gressoney-Saint-Jean) e töitschu (Issime), nonostante abbiano le stesse radici linguistiche del tedesco dell'alto Medioevo, hanno avuto un'evoluzione differente. Nel corso dei secoli a Gressoney si sono mantenuti i contatti con la madre patria e la lingua non ha subito influssi francesi e francoprovenzali. I contatti commerciali con il Nord-Ovest della Svizzera e con la Germania del Sud, durati per olre quattrocento anni, hanno determinato un rapporto di disglossia fra il titsch e il tedesco, particolarità unica per i Walser del Sud. Fino al XX secolo Gressoney fu considerata una comunità monolingua, dove la lingua scritta era il tedesco letterario.
L'attaccamento alla lingua era così forte che nel 1567 i cittadini di Gressoney richiesero al Vescovo di Aosta la possibilità di avere un parroco che parlasse la lingua tedesca in quanto il parroco di Issime durante la confessione non era in grado di capire la loro lingua e dovevano avvalersi di un interprete. Questa situazione fu risolta soltanto nel 1660 quando venne creata la Parrocchia di San Giovanni Battista a Gressoney-Saint-Jean; da quel momento fino alla fine del 1800 tutti i parroci di Gressoney furono nativi del paese.
Accanto alla Chiesa, anche la scuola è stata un'istituzione molto attiva per la conservazione del tedesco. Nelle numerose scuole di Gressoney si insegnava a leggere, a scrivere e a far di conto in tedesco; l'italiano venne introdotto solo dopo il 1870, quando l'istruzione pubblica fu regolata dalle disposizioni del governo italiano. A Gressoney-Saint-Jean, nel 1682, ad opera del reverendo Johan Nicolau Bieler, fu fundata la scuola del capoluogo, mentre a Gressoney-La-Trinité nel 1691, il reverendo Jean Netscher fondò la scuola di Selbsteg. In seguito furono istituite le scuole a Gressoney-La-Trinité, Tache nel 1732, a Gressoney-Saint-Jean, Trinò nel 1742. Paricolare attenzione merita la scuola mercantile Rial di Chaschtal, aperta nel 1821 per volontà della gressonara Anna Caterina Rial, che destinò il suo patrimonio alla realizzazione della scuola atta a dare una buona istruzione ai giovani che, seguendo l'antica tradizione locale, dovevano recarsi all'estero ad esercitare l'attività di commercianti.
Nelle scuole elementari e nella Scuola Mercantile Rial, l'insegnamento del tedesco sostituiva il francese insegnato ad Issime e in tutta la Valle d'Aosta. Così a Gressoney il titsch dei primi coloni walser è stato affiancato, integrato e sorretto da un uso abituale e diffuso, fra tutti i ceti della popolazione, della lingua tedesca. La pronuncia, il lessico e le strutture morfo-sintattiche hanno risentito di questo influsso. Con l'Unità d'Italia la lingua ufficiale non fu più la francese, ma l'italiano,e il tedesco fu messo in secondo ordine. Con la Legge costituzionale n. 2 del 23/09/1993 si stabilisce che :”le popolazioni di lingua tedesca dei comuni della valle del Lys, individuati con legge regionale, hanno diritto alla salvaguardia delle proprie caratteristiche e tradizioni linguistiche e culturali. Alle dette popolazioni è garantito l'insegnamento della lingua tedesca nelle scuole, attraverso gli opportuni adattamenti alle necessità locali”. In ossequio all'art 40bis inserito nello Statuto speciale della Valle d'Aosta, il 19 agosto 1998 è stata approvata e promulgata una legge quadro regionale n. 47 nella quale sono stati individuati i comuni di Gresoney-La-Trinité, Gressoney-Saint-Jean e Issime quali sedi delle popolazioni di lingua tedesca della valle del Lys. Al fine di favorire la piena partecipazione di queste popolazioni alle iniziative volte a dare attuazione a detta legge , la Regione ha istituito la Consulta permanente per la salvaguardia della lingua e della cultura walser –Dauernder Rat für die Wahrung der Walser Sprache und -kultur.
La Costituzione Italiana all'articolo 6 prevede la tutela delle minoranze linguistiche storiche. Tale articolo è stato attuato con Legge n. 482 del 15 dicembre 1999. In base a tale legge “La repubblica tutela la lingua e la cultura delle popolazioni albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate e di quelle parlanti il francese, il franco provenzale, il friulano, il ladino, l'occitano e il sardo”. Attualmente il tedesco viene insegnato regolarmente nelle scuole primarie e secondarie di primo grado anche se l'orario è molto ridotto rispetto all'italiano e al francese.
I gressonari e gli issimesi utilizzano ancora oggi i loro dialetti per comunicare fra di loro nella quotidianità della stessa comunità, ma non interloquiscono in lingua germanica fra i due gruppi. I nostri dialetti conservano queste caratteristiche morfologiche:
- i tre generi: maschile, femminile, neutro
- i casi: nominativo, accusativo, genitivo, dativo
- la declinazione del sostantivo: dar hoanu (nom., acc.), ds hoanendsch (gen.), dam hoane (dat.), “il, del, al gallo”, tre diverse desinenze secondo i casi (dialetto usato töitschu)
- la declinazione dell'aggettivo: de tésch éscht hébsche, d cariò éscht hébsché, z bett éscht hébschs, tre diverse desinenze secondo il genere (dialetto usato titsch)
- l'uso del verbo tun (fare) per la coniugazione dei verbi.
Oggi, le impressioni acustiche dei dialetti delle due isole linguistiche divergono molto l'una dall'altra. La principale differenza è data dalle vocali arrotondate a Issime e dalle vocali non arrotondate a Gressoney, oltre che dall'innovativa dittongazione e monottongazione verificatesi esclusivamente ad Issime. A Gressoney le sequenze si sono ridotte a due elementi attraverso la trasformazione delle vocali da arrotondate a non arrotondate (û>ii, üe>ie, ö>ee), mentre ad Issime viene conservata la costruzione a tre elementi (per es. neve/Schnee: schnie ad Issime e schnee a Gressoney oppure topo/Maus: mous ad Issime e muus a Gressoney). Il dialetto gressonaro corrisponde quindi al “Mittelhochdeutsch” (alto tedesco medio), mentre la struttura a tre elementi, tipica di Issime, rimanda ad un'epoca più antica nella storia della lingua tedesca. L'evoluzione linguistica di Issime fu innovativa per quanto concerne la dittongazione e la monottongazione delle vocali. Nel töitschu si distinguono undici dittonghi, mentre Gressoney ne ha soltanto sei (oa, ee, ei, ou, ie, ue). Solamente nel caso della â lunga Gressoney si è comportato come Issime, facendola diventare oa (per es. sera/Abend: oabe e anno/Jahr: joar).