La leggendaria e antica gonna rossa che le donne gressonare indossavano quotidianamente nei campi, come una crisalide, si è trasformata, nei secoli, nel raffinato abito rosso scarlatto attuale, ammirato da tutti ed ovunque, indossato con fierezza nelle festività ed in ogni occasione particolare.
Un tempo, l'abito aveva pieghe più alte, era di colore nero, blu o viola scuro, sulla camicetta in canapa bianca si indossava un giacchino nero su cui poggiava un foulard in seta colorata. La gonna lunga in panno presenta, nella parte posteriore delle pieghe dalla foggia particolare, d'ghére, e il corpino, senza maniche, è guarnito di galloni dorati. La camicetta bianca è ornata di pizzi fatti a mano, mentre sulla pettorina in velluto nero, de férblätz, sono ricamati con fili d'oro, fiori e arabeschi. Il grembiule nero, in seta, è anch'esso ricamato e arricchito con pizzi. L'abito è completato da un giacchino nero, corto e aderente, in velluto o seta pesante, z'wòlhemd, anch'esso con galloni dorati, e, in epoca più recente, da un mantello in panno nero, con il cappuccio foderato di rosso, come l'abito.
L'elemento senza dubbio più appariscente, prezioso e caratteristico è il copricapo, d'goldenò chappò, una cuffia, con raggiera, realizzata in filigrana d'oro, con ricami, nastri, e, a volte, pietre dure. La cuffia è considerata un gioiello di famiglia e viene tramandata, con amore ed orgoglio, da madre a figlia.
Ai funerali e nei periodi di lutto, l'abito è di colore violetto (de trunanketò) e gli ornamenti e la cuffia sono in argento. Per la sua signorilità e la sua eleganza il costume di Gressoney è stato adottato dalla Regina Margherita come abito preferenziale durante i suoi soggiorni in questo paese.
Il costume maschile, creato in epoca recente, è formato da una camicia bianca, un gilet in panno rosso, una giacca e dei pantaloni, sotto il ginocchio, in panno nero. Le calze, bianche, sono in cotone o lana, e il cappello nero è ornato da una piuma bianca.